Prende il via la programmazione “SPOSTIAMO L’ACCENTO. BELìCE 68/18” a cura di Belìce/EpiCentro della Memoria Viva_CRESM, in occasione delle Celebrazioni per il 50°anniversario del Terremoto nella Valle del Belìce.
Il primo evento della programmazione è dedicato alla città di Gibellina, città interamente distrutta dal violento sisma tra la notte del 14 e 15 gennaio del 1968, e che diventa oggetto di studio nella riflessione fotografica di Giuseppe Iannello, giovane fotografo palermitano.
“Gibellina ’68, Otto minuti dopo le tre” racconta del nuovo paese, gli ampi spazi pubblici che ostacolano le relazioni della comunità. Le case, progettate dagli architetti che sognavano l’ideale della città-giardino. Le abitudini cambiate. Gli anziani che si sentono ospiti nel loro paese, mentre i giovani si sentono orfani di un modo di vivere che non hanno mai sperimentato.
L’interesse di Iannello ruota attorno alla disconnessione tra queste due generazioni.
Che cosa rimarrà nella mente delle nuove generazioni quando l’ultima persona che ha vissuto il tragico evento del terremoto non ci sarà più a raccontare la storia del vecchio paese? E come vivranno e creeranno quegli spazi comuni che sono andati persi?
Le immagini in esposizione raccontano il presente di Gibellina, un presente scollegato con il suo passato, ma rappresenta un modo per mostrare una Sicilia idealizzata talvolta in conflitto con il suo presente attuale.
Apertura mostra dal lunedì a domenica, dalle ore 9.30 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 18.00.
Giuseppe Iannello è un fotografo che vive a Palermo. Si è recentemente laureato in Documentary Photography presso la University of South Wales. Il suo primo approccio alla fotografia lo ha visto utilizzare macchine a pellicola, che ancora oggi predilige. Attualmente sta esplorando diversi campi delle arti visive, intervenendo direttamente sui luoghi urbani attraverso cutting off e proiezioni, spingendo i confini tra un lavoro tradizionale bidimensionale e tridimensionale. Il suo ultimo progetto ‘Gibellina 1968 – otto minuti dopo le tre’ ha vinto l’edizione 2017 del Ragusa Fotofestival ed è stato esposto a Milano presso lo Studio Museo Francesco Messina.