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Gibellina ’68. Otto minuti dopo le tre – inaugurazione mostra 23 febbraio 2018

Gibellina ’68. Otto minuti dopo le tre – inaugurazione mostra 23 febbraio 2018 Belìce/EpiCentro

Prende il via la programmazione “SPOSTIAMO L’ACCENTO. BELìCE 68/18” a cura di Belìce/EpiCentro della Memoria Viva_CRESM, in occasione delle Celebrazioni per il 50°anniversario del Terremoto nella Valle del Belìce.

Il primo evento della programmazione è dedicato alla città di Gibellina, città interamente distrutta dal violento sisma tra la notte del 14 e 15 gennaio del 1968, e che diventa oggetto di studio nella riflessione fotografica di Giuseppe Iannello, giovane fotografo palermitano.

“Gibellina ’68, Otto minuti dopo le tre” racconta del nuovo paese, gli ampi spazi pubblici che ostacolano le relazioni della comunità. Le case, progettate dagli architetti che sognavano l’ideale della città-giardino. Le abitudini cambiate. Gli anziani che si sentono ospiti nel loro paese, mentre i giovani si sentono orfani di un modo di vivere che non hanno mai sperimentato.

L’interesse di Iannello ruota attorno alla disconnessione tra queste due generazioni.

Che cosa rimarrà nella mente delle nuove generazioni quando l’ultima persona che ha vissuto il tragico evento del terremoto non ci sarà più a raccontare la storia del vecchio paese? E come vivranno e creeranno quegli spazi comuni che sono andati persi?

Le immagini in esposizione raccontano il presente di Gibellina, un presente scollegato con il suo passato, ma rappresenta un modo per mostrare una Sicilia idealizzata talvolta in conflitto con il suo presente attuale.

Apertura mostra dal lunedì a domenica, dalle ore 9.30 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 18.00.

Giuseppe Iannello è un fotografo che vive a Palermo. Si è recentemente laureato in Documentary Photography presso la University of South Wales. Il suo primo approccio alla fotografia lo ha visto utilizzare macchine a pellicola, che ancora oggi predilige. Attualmente sta esplorando diversi campi delle arti visive, intervenendo direttamente sui luoghi urbani attraverso cutting off e proiezioni, spingendo i confini tra un lavoro tradizionale bidimensionale e tridimensionale. Il suo ultimo progetto ‘Gibellina 1968 – otto minuti dopo le tre’ ha vinto l’edizione 2017 del Ragusa Fotofestival ed è stato esposto a Milano presso lo Studio Museo Francesco Messina.

SPOSTIAMO L’ACCENTO – Belìce 68/18 – geografie umane, paesaggi, memorie

SPOSTIAMO L’ACCENTO – Belìce 68/18 – geografie umane, paesaggi, memorie Belìce/EpiCentro

Programmazione in occasione del 50° anniversario del Terromoto nella Valle del Belìce… a breve tutti i dettagli.

Belìce/EpiCentro

FESTA RANNI – GIBELLINA (TP) 6,7,8 maggio 2016
Solenni Festeggiamenti in onore del SS. Crocifisso

Belìce/EpiCentro della Memoria viva vi invita a visitare i nostri spazi…

MEMORIE, CITTA’, TEATRO. UN ITINERARIO IN CITTA’ in occasione della 48a ricorrenza del terremoto nella Valle del Belìce

MEMORIE, CITTA’, TEATRO. UN ITINERARIO IN CITTA’ in occasione della 48a ricorrenza del terremoto nella Valle del Belìce Belìce/EpiCentro

“Memorie, Città, Teatro”

14 e 15 gennaio 2016 – Gibellina

L’iniziativa si svolgerà negli spazi di Belìce Epicentro, l’Aula Consiliare del Comune, La Chiesa Madre e la Fondazione Orestiadi.

La mattina di venerdì 15 gennaio alcune classi della scuola Garibaldi di Gibellina faranno visita alle mostre e alle 11.30 ai Ruderi di Gibellina, sarà officiata la Santa Messa presso la Chiesa di Santa Caterina.

IV GIORNATA “ARCHIVIO ORALE DEL BELìCE” 14 gennaio 2016

IV GIORNATA “ARCHIVIO ORALE DEL BELìCE” 14 gennaio 2016 Belìce/EpiCentro

Giovedì 14 gennaio 2016 a partire dalle ore 16.00, apriremo le porte del nostro video box.

Sarà l’occasione per “consegnarci”, qualora lo vogliate, le vostre storie e e testimonianze inerenti il prima e il dopo sisma del ’68.

Vogliamo continuare ad archiviare storie per rendere “viva” la nostra memoria

Vi aspettiamo!

Visioni notturne Sostenibili – 4 edizione – 28 e 29 agosto 2015

Visioni notturne Sostenibili – 4 edizione – 28 e 29 agosto 2015 Belìce/EpiCentro

PROGRAMMA

Visioni Notturne Sostenibili – edizione n°4
Una notte di documentari con gli autori

Movimenti, Guerre e Resilienze

produzione di Belìce/EpiCentro della Memoria Viva_Cresm
> 25 agosto 2015
Palazzo Panitteri
MINI-LAB VIDEO
laboratori per ragazzi

> 28 e 29 agosto 2015
Menfi – Playamar/Lido Fiori
Sambuca di Sicilia – Piazza Saraceni

direzione artistica
Giuseppe Maiorana

Belìce/EpiCentro della Memoria Viva_CRESM giunge alla quarta edizione di Visioni notturne Sostenibili, per la direzione artistica di Giuseppe Maiorana, e approda sul litorale pluri bandiera blu di Menfi per raggiungere le colline di Sambuca di Sicilia, uno tra i borghi più belli d’Italia. Anche in questa edizione continua il percorso itinerante di coinvolgimento dei comuni della Valle del Belìce.
Il programma prevede proiezioni di documentari, residenze artistiche per filmare il territorio, Mini-lab video per i più piccoli, aperitivi con prodotti locali a km0 e musica. Agli appuntamenti le attività si moltiplicano inserendo anche le presentazioni letterarie.
Dal 21 agosto, e sino a fine rassegna, a Sambuca di Sicilia inizia la residenza artistica della regista Vittoria Fiumi che, vincitrice del bando di selezione, filmerà un video-documento da proiettare durante la Notte di Visioni: il 29 agosto.
Il 25 agosto a Palazzo Panitteri, a Sambuca di Sicilia, si svolgeranno i Mini-Lab cinematografici per ragazzi da 8 a 12 anni. Un modo per diffondere l’uso del racconto video dallo storyboard al prodotto finito con le nuove tecnologie: le app per smartphone.
Il 28 agosto al Playamar Lido (Menfi), quasi sulla spiaggia, si terrà l’Anteprima Visioni. Dalle ore 19.00 inizia la presentazione del libro “Sicilia. Una guida non convenzionale” di Pico di Trapani (Ed. Navarra) e verrà servito l’aperitivo con prodotti locali a km0. Alle 20.30 inizieranno le proiezioni dei documentari storici segnalati dalla Filmoteca Regionale Siciliana e dall’AAMOD, rispettivamente “Contadini del mare” di Vittorio De Seta (1955) e “Viaggio in Sicilia” di Antonio Jannotta (1950), per terminare con una produzione contemporanea in anteprima nazionale: “Maredolce/ La Favara” per la regia di Davide Gambino (2015). Alle 23.30 si seguirà con l’intrattenimento musicale del dj Ivan Barbera sino a tardi.
Il 29 agosto in Piazza Saraceni, nel centro di Sambuca di Sicilia, si terrà la Notte di Visioni. L’appuntamento inizia dalle ore 19.00 con la presentazione del libro “Le mie signore di Sumpetar” di Gabriella Ebano (Ed. Navarra). Verrà servito l’aperitivo. Dalle ore 20.30 si proietteranno i documentari. Si inizia con “La lunga marcia del ritorno” di Ugo Adilardi, Carlo Schellino e Paolo Sornaga (1970), suggerito dall’AAMOD, per continuare con la proiezione de “Il mondo di Nermina” di Vittoria Fiumi (2015). Si riprenderà alle 23.30 con le ultime proiezioni, “Il santo nero – Una storia siciliana, tra integrazione e culto” di Antonio Bellia (2012) e in ultimo il video-documento realizzato da Vittoria Fiumi durante il periodo di residenza artistica.
Vi aspettiamo numerosi per passare due serate di proiezioni in splendide location e in ottima compagnia.

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Per informazioni

visioninotturnesostenibili.wordpress.com

Belìce/EpiCentro della Memoria Viva_CRESM

Segreteria organizzativa

Dario Bua

email: info@epicentrobelice.net

mob. +39 3299498546 (personal phone)

“Quarta Giornata dell’archivio orale del Belìce” e “Letterio Consiglio. Memorie. Segni cancellati di una città” 15 gennaio 2015

“Quarta Giornata dell’archivio orale del Belìce” e “Letterio Consiglio. Memorie. Segni cancellati di una città” 15 gennaio 2015 Belìce/EpiCentro

QUARTA GIORNATA DELL’ARCHIVIO ORALE DEL BELÌCE
Raccolta di esperienze e testimonianze volontarie dei cittadini sul prima e dopo sisma

La Memoria e le Memorie Autobiografiche
15 gennaio 2015 ore 10.00

Inaugurazione mostra di Letterio Consiglio h 18.30
“MEMORIE. SEGNI CANCELLATI DI UNA CITTA'”
a cura di Ornella Fazzina e Michele Romano

A partire dalle ore 10.00, si aprirà a Belìce/EpiCentro della Memoria Viva l’”Archivio orale del Belìce”: il VIDEO BOX accoglierà tutti coloro che intendano lasciare una testimonianza del ’68 del prima e del dopo terremoto. In quest’occasione sono invitati proprio tutti, testimoni diretti, coloro che hanno ereditato i racconti dei più grandi, anche coloro che vogliono lasciare un’impressione attuale o conoscere la memoria di quei tempi che diventano oggi identità condivisa. Ogni testimonianza verrà catalogata e archiviata come contributo umano ad accrescere l’Archivio Orale.

Inoltre è con grande soddisfazione che ospitiamo a Belìce/EpiCentro della Memoria Viva dalle ore 18.30, l’esposizione del maestro Letterio Consiglio che, in occasione del 47° anniversario del terremoto nel Belìce, si pone come ulteriore momento di riflessione. È l’arte, attraverso il suo ruolo fondamentale, che riesce a muovere sensazioni che ci riconducono a vivere i ricordi, ad attenuare i traumi ma, nello stesso tempo, a rinsaldare la memoria o le memorie.

Belìce/EpiCentro della Memoria Viva, che ha come obiettivo l’interessante racconto della storia della Valle del Belìce, di quelle storie fatte di movimenti e di uomini che hanno creduto e lottato nell’affermazione dei propri diritti per un cambiamento del proprio status quo, per meglio vivere secondo i principi della legalità e del rispetto, si caratterizza anche come luogo in cui si dà voce e si fa promozione del territorio o di quei territori della Sicilia che si contraddistinguono per la forte presenza di storie, di personaggi e di identità mutevoli.

La mostra “Memorie. Segni cancellati di una città” a cura di Ornella Fazzina e Michele Romano, vuole fornirci spunti e ragionamenti per una possibile rilettura delle città: luoghi in cui si consumano i nostri rapporti personali e collettivi, luoghi in cui si formano le nostre coscienze, luoghi in cui vivono le nostre idee e in cui si intesificano le nostre emozioni.

“La memoria non è nei supporti in cui essa si inscrive – dice Patrizia Violi – non è depositata nei testi, ma è nei processi di costruzione, interpretazione e traduzione del senso che li sottendono. Solo in questa chiave si può evitare una lettura sostanzialistica del rapporto fra la memoria e i suoi ‘supporti’ che non vanno visti come un archivio statico ma piuttosto come un insieme di tracce continuamente rileggibili e reinterpretabili, quindi sempre ulteriormente traducibili”.

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